Il libro “The Element”, scritto dal guru dell’educazione Ken Robinson e dallo scrittore Lou Aronica, è stato una pietra miliare per capovolgere e riformulare radicalmente il sistema scolastico mondiale.
Tale sistema – afferma Ken Robinson – privilegia competenze prevalentemente scientifiche a discapito di quelle artistiche: il risultato è che nelle università si vedono più ingegneri, fisici, matematici, medici, piuttosto che musicisti, ballerini, scultori, attori, artisti in generale. Quest’ultimi, inoltre, avranno statisticamente meno probabilità di successo nel trovare un lavoro appagante e conforme ai propri studi.
Eppure chiunque può sfruttare la propria intelligenza nel lavoro quotidiano in modo creativo e totalmente distintivo, indipendentemente dalle proprie attitudini.
La prima ipotizza un modo preciso per misurare l’intelligenza e la possibilità di ridurre l’intelligenza ad un numero o a un quoziente di qualche genere. La seconda afferma che esistono molti modi di esprimere l’intelligenza e che non esiste una scala per misurarla.
L’intelligenza umana sembra aver almeno tre caratteristiche principali. La prima è che è straordinariamente diversificata. La molteplicità delle forme di intelligenza è uno dei cardini fondamentali della teoria dell’Elemento.
La seconda caratteristica dell’intelligenza è che è meravigliosamente dinamica. Il cervello umano è intensamente interattivo: ne usiamo più parti in ogni cosa che facciamo. In effetti, è proprio nell’uso dinamico del cervello, nella capacità di trovare nuove relazioni tra le cose, che consiste la vera conquista. Albert Einstein, per esempio, quando si trovava di fronte a un problema, si metteva a suonare il violino. Poi all’improvviso, mentre stava suonando (anche a notte fonda), gridava eccitato: “Ci sono!”.
La terza caratteristica dell’intelligenza è che è assolutamente distintiva. L’intelligenza di ognuno di noi è unica come le impronte digitali. Possono esistere sette, dieci o cento forme diverse di intelligenza, ma ogni persona le usa in modo diverso.
Noi raccontiamo storie comuni, di fallimento e di successo, e lo facciamo perché queste storie ispirano noi e i nostri clienti.
Sono storie di coraggio, ci aiutano a comprendere che non siamo mai davvero soli quando affrontiamo le sfide della vita: in qualche luogo o in qualche tempo, esiste o è esistito qualcuno che si trova nella nostra stessa situazione.
Questa sensazione si trasforma in empatia, in relazione… e ci fa sentire meno soli. Siamo interconnessi, siamo strade che si incrociano continuamente. Le storie viaggiano lungo queste strade.
Possiamo continuare a correre ma possiamo anche fermarci, di tanto in tanto, per comprendere chi si muove insieme a noi. Noi siamo disposti a fermarci per ascoltare la tua storia, se hai voglia di farlo anche tu… fermati e raccontacela.
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