Il World Science Festival è un festival scientifico annuale prodotto dalla World Science Foundation, un’organizzazione senza scopo di lucro con sede a New York City.
L’obiettivo della fondazione è informare ed educare scienziati e non sulle nuove frontiere della scienza, per offrire un luogo di preparazione e confronto con le implicazioni del futuro.
Nel 2009, durante la presentazione “Note e neuroni, in cerca di un coro comune”, viene invitato un personaggio fuori da qualsiasi contesto scientifico: il cantante jazz Bobby McFerrin.
Di fronte ad un pubblico di giacche e cravatte, Bob McFerrin, con i suoi solito capelli rasta e t-shirt nera, chiede un microfono e il coinvolgimento del pubblico. Intona una nota ed il pubblico insieme a lui: sembra una versione ridotta del live ‘86 al Wembley Stadium di Sua Maestà Freddie Mercury.
McFerrin salta da uno spazio a un altro, ora verso destra, ora verso sinistra, e avviene il miracolo: il pubblico, senza aver ricevuto alcuna istruzione in merito, associa e intona la nota esatta in base allo spostamento del cantante, come se Bobby avesse un’enorme tastiera sotto i suoi piedi. Un po’ come Tom Hanks nel film “Big”, vi ricordate?
Verso destra le note si fanno più acute, a sinistra più gravi. McFerrin si trasforma in un compositore estemporaneo, il pubblico in una vera orchestra, divertita e sorpresa, guidata da un mattatore eccentrico. Lo stupore dei partecipanti è alle stelle: si rendono conto di aver armonizzato la scala pentatonica, eppure, fino a quel momento, probabilmente nessuno ne era a conoscenza.
Stavolta, a discapito di una miriade di libri scientifici, l’intuito creativo di ognuno di noi ha avuto la meglio.
Noi raccontiamo storie comuni, di fallimento e di successo, e lo facciamo perché queste storie ispirano noi e i nostri clienti.
Sono storie di coraggio, ci aiutano a comprendere che non siamo mai davvero soli quando affrontiamo le sfide della vita: in qualche luogo o in qualche tempo, esiste o è esistito qualcuno che si trova nella nostra stessa situazione.
Questa sensazione si trasforma in empatia, in relazione… e ci fa sentire meno soli. Siamo interconnessi, siamo strade che si incrociano continuamente. Le storie viaggiano lungo queste strade.
Possiamo continuare a correre ma possiamo anche fermarci, di tanto in tanto, per comprendere chi si muove insieme a noi. Noi siamo disposti a fermarci per ascoltare la tua storia, se hai voglia di farlo anche tu… fermati e raccontacela.
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