Oramai nel 2020 questo dato non fa più notizia: i social network che utilizziamo tutti i giorni vendono ad aziende terze informazioni sui nostri gusti, preferenze, stati emotivi, situazioni sentimentali e – perché no – ne tracciano un andamento storico e soprattutto previsionale per aggredire il mercato nel medio e lungo periodo.
Seguono i nostri passi, perché abilitiamo consapevolmente il gps, ci chiedono “a cosa stai pensando?”, ci consigliano libri o film in base alle scelte precedenti, ci propongono una cena diversa dal solito: insomma, è strano ammetterlo, ma anche mia madre aveva un atteggiamento analogo. E da piccoli i nostri genitori ci conoscono meglio di noi stessi.
Possiamo prendere spunto dagli stessi social network: informarci.
L’informazione è il bene più prezioso che si possa acquistare nella vita ed essere consapevoli degli strumenti che utilizziamo durante le nostre giornate potrebbe dirigerci verso una rotta differente.
Spesso i clienti ci chiedono di insegnargli a gestire i loro social. Alla base della nostra formazione mettiamo in cima la consapevolezza e la responsabilità: è possibile sfruttare a pieno le potenzialità di questi strumenti in modo etico e non invasivo.
Coloro che scelgono di non intraprendere questi principi a nostro parere imprescindibili, sono liberi di scegliere altri consulenti. 🙂
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