Se non fosse per il suo tallone, oggi Achille sarebbe un perfetto sconosciuto
Stanely Martin Lieber nasce a New York nel 1922. A 19 anni inizia a lavorare come redattore per lo zio Robbie Solomon nella Timely Comics. Quest’ultima produceva per lo più fumetti di stampo western, investigativi e romantici: di sicuro una direzione in leggera controtendenza con lo spirito che animava l’immaginazione di Stan Lee.
Contemporaneamente la National Publications, sulla cresta dello straordinario successo di Superman nel fumetto Action Comics, pubblica nel 1939 l’albo n. 27 di Detective Comics: per la prima volta i lettori americani conoscono il detective-pipistrello di Gotham City: Batman.
Da qui nasce un nuovo filone editoriale enormemente remunerativo, legato ai supereroi e alle loro straordinarie imprese.
Stan Lee continua a lavorare per lo zio, ma si sente così sottovalutato nelle sue mansioni da decidere di abbandonare la Timely Comics. Sulla soglia delle dimissioni, la moglie Joan Lieber lo incoraggia a pubblicare un’idea che aveva da tempo nel cassetto: i Fantastici Quattro, un progetto sviluppato insieme al disegnatore e autore Jack Kirby. Da lì nasceranno nuovi personaggi come Iron Man, Spider Man, Hulk, tanto per citarne alcuni.
Stan Lee aveva un’idea molto chiara: tutti i suoi supereroi dovevano essere persone comuni. Nessun alieno, nessun pianeta diverso dalla Terra. Ogni lettore doveva identificarsi con il personaggio più aderente alla propria personalità, o per essere più precisi, alla propria conflittualità. Non è un caso infatti se i superpoteri avessero un’origine puramente scientifica.
Grazie al riscatto di Stan Lee, la Timely Comics si trasformò successivamente nella ben nota casa editrice statunitense Marvel Comics.
Il resto è solo storia… da leggere nei suoi fumetti.
Un ringraziamento particolare ad Andrea Alfano di MegaNerd.it per averci aiutato alla realizzazione di questo articolo.