Grazie alla magia di Ivan Reitman, io sono un Ghostbuster

La storia dei Ghostbusters la conosciamo bene. Tre scienziati newyorkesi disoccupati mettono in piedi un servizio di eliminazione del paranormale. Si stabiliscono in una stazione di pompieri abbandonata e assumono personale per combattere il risveglio delle attività paranormali. Ma quando viene aperto un portale multidimensionale, affronteranno un nemico per salvare la città dalla distruzione.
Tutto questo ha inizio grazie a Dan Aykroyd, da sempre appassionato al paranormale. Mostrò la sua prima stesura dei Ghostbusters ad Ivan, che ne rimase completamente stupito.

La storia però era troppo stravagante, ambientata in un futuro pieno di navi spaziali, alieni, pianeti inesplorati: Ivan, d’altro canto, voleva una sceneggiatura più realistica e autentica.
“Perché non ambientiamo il film nella città più bella del mondo, New York?”
Dan accettò e scelsero Harold Ramis come secondo sceneggiatore per la nuova stesura, a patto che fosse inserito nel cast del film.
La scelta del produttore ricadde immediatamente su Frank Price, allora presidente e amministratore della Columbia Pictures. Quest’ultima finanziò 25 milioni di dollari (più di quanto sperato) ad una sola condizione: il film sarebbe dovuto uscire l’8 giugno del 1984 poiché in estate gli incassi al botteghino sarebbero stati più remunerativi. Era il maggio del 1983, solo dieci mesi di riprese, ma Ivan iniziò immediatamente a lavorare sul film.
A casa Dan Aykroyd, Ivan e Harold scrissero scrissero l’intera sceneggiatura, non senza una buona dose di fumo.
Mentre iniziavano le riprese, il colosso dell’acqua zuccherata Coca Cola acquisì la Columbia, che non credeva fermamente nel progetto di Frank Price.
Inoltre il nome Ghostbusters apparteneva alla “Filmation” (produttori di He-Man) che non voleva cedere i diritti.
Nei primi mesi, le riprese vennero raddoppiate per girare le stesse scene sia con il nome Ghostbuster che Ghostbrakers. Ivan era esasperato, non riusciva a girare il film due volte in così poco tempo a disposizione.
La leggenda narra che il direttore di produzione telefonò agli uffici della Columbia per fargli ascoltare una folla di 400 comparse che urlava energicamente “Ghostbusters, Ghostbusters…”
Purtroppo la Coca Cola lasciò poco potere decisionale a Frank, il quale si dimise per diventare direttore della Universal Pictures: una mossa strategica ben pensata. In quegli anni la Filmation era diretta proprio dalla Universal e Frank dalla sua nuova posizione riuscì a trovare un accordo per concedere il titolo Ghostbusters.
“Furono dieci mesi di riprese frenetiche, ma sono passati in fretta. Sono stato spavaldo in questo film ma avevo una sensazione che fosse una bella storia in una bella città, sono molto orgoglioso del lavoro che ho fatto.”
Il 12 febbraio 2022 ci lascia Ivan Reitman, l’uomo che mi ha permesso di essere un Ghostbuster.
E tu, chi chiamerai?