Pubblicità a pagamento: meglio Facebook o Google?
Indicizzazione organica (SEO) e indicizzazione a pagamento: qual è la differenza?
Molti dei nostri clienti non conoscono la differenza tra indicizzazione organica e indicizzazione a pagamento.
Il posizionamento organico è un metodo lento – ma naturale – per indicizzare il proprio sito nei motori di ricerca come Google. In pratica si tratta di ottimizzare tutte le pagine del sito in modo tale da “spiegare” agli algoritmi di Google di cosa stiamo parlando sulla pagina: argomento, categoria, pubblico, ecc…
Fino a qualche anno fa la SEO organica era basata su un utilizzo “furbetto” delle parole chiave (o keywords, in termini tecnici): Google leggeva le keyword più utilizzate e ne definiva l’argomento.
Oggi le regole del gioco sono nettamente cambiate.
L’intero settore dell’intelligenza artificiale ha fatto passi da gigante, così come gli algoritmi di Google.
Google scansione i testi e le immagini delle pagine del sito non più in base alle keyword utilizzate, ma in base alla semantica delle frasi. In pratica Google riconosce di cosa stiamo parlando, se è un contenuto originale (viene penalizzato il contenuto identico ad altri siti) e soprattutto se è un contenuto interessante per il pubblico, parametro che viene calcolato in base al tempo di lettura degli utenti: vengono premiate le pagine che ottengono una media di tempo di lettura più alta.
Se da una parte è compito di Musa Studio ottimizzare tutte le pagine di un sito, il nostro lavoro si ferma alla pubblicazione online. Una volta segnalato il sito all’indice di Google, inviata la sitemap (l’indice dei contenuti del sito) nel Google Search Console (ex Google Webmaster), non possiamo far altro che attendere. Gli algoritmi di Google impiegheranno diversi giorni per assorbire il sito e riconoscerne il contenuto. Ecco perché l’indicizzazione organica risulta un metodo lento: sarà Google a decidere il punteggio del tuo sito (detto rank) e posizionarlo nei risultati di ricerca.
L’indicizzazione a pagamento, attraverso Google Ads (ex Google AdWords) è un metodo che ci permette di visualizzare il sito nella prima posizione di ricerca Google, ovviamente dietro l’acquisto, appunto, delle keyword cercate su Google (dette query). In pratica, per esempio, è possibile acquistare temporaneamente query come “palestra” e “Monteverde” ed apparire in prima linea in forma di annuncio (con tutti gli accessori, tipo mappa per raggiungere il posto, contatti, pulsante “chiama ora”). L’acquisto delle parole chiave avviene attraverso un’asta virtuale e la pianificazione di un budget mensile entro il quale non dover spendere. Ecco spiegato il motivo per cui l’indicizzazione a pagamento è un metodo rapido e i costi per ottenere risultati interessanti non sono così impegnativi.
Il vantaggio di Google Ads è che si ottengono esclusivamente risultati PPC (Pay per Click). In pratica Google Ads scala una piccola quota di soldi dal budget totale investito solo quando si genera un click effettivo sull’annuncio, e non alla mera visualizzazione dell’annuncio.
Perché scoraggiamo l’uso di Facebook Ads a favore di Google Ads?
1. La tutela della privacy
Ultimamente la società Apple sta investendo notevolmente sulla tutela della privacy dei propri clienti che utilizzano i propri dispositivi. Il primo passo è stato ottenuto eliminando qualsiasi accesso secondario (backdoor) per entrare e spiare le informazioni degli utenti da parte di un ente pubblico (FBI compresa!) Il secondo passo è stato quello di realizzare nuovi sistemi operativi che permettano di disabilitare il tracciamento dei dati personali nelle app installate sul proprio dispositivo.
Quindi le app più utilizzate come Facebook e Instagram non potranno più profilare i propri utenti attraverso i loro dati sensibili e la cronologia di visualizzazione (sesso, età, professione, gusti, hobby, ecc…). E questo rende completamente inefficace le campagne Ads su Facebook, poiché il target mirato per la propria campagna marketing sarà annacquata e poco ben definita.
2. Target attivo e target passivo
Avete mai visto un annuncio sulla bacheca Facebook? Spesso durante lo scrolling della home vengono mostrati degli annunci, senza chiedere se tu sia interessato al prodotto o meno. Sei stato profilato in base ad alcuni criteri (tra cui la tua cronologia): quando non paghi il prodotto, il prodotto sei tu!
Facebook veicola gli annunci al target selezionato dall’autore dell’annuncio e promette allo stesso un numero di visualizzazione in base al budget investito, indipendentemente se è stato effettuato un click sull’annuncio. Spesso queste campagne Ads risultano inefficaci perché si riferiscono ad un target poco definito (in base a quanto detto sopra) e a causa dell’esaurimento del budget, indipendentemente se la campagna abbia ottenuto click!
Google Ads ragiona diversamente: si rivolge ad un target attivo, cioè agli utenti che cercano attivamente (appunto) un’informazione attraverso la digitazione di parole, frasi o domande nella home di Google: questi sono potenziali clienti che manifestano vero interesse.
Inoltre le Ads di Google possono essere modificate radicalmente in corso d’opera se notiamo scarso interesse, senza intaccare il budget investito, mentre su Facebook e Instagram il processo di modifica è decisamente più rigido.
Queste sono alcune delle ragioni per cui, a parità di condizioni (tra cui certamente la scelta del budget e la categoria dei servizi/prodotti del cliente, che sono fattori decisivi) preferiamo avviare una campagna Google ADS piuttosto che campagne sui Social.